L’idea di realizzare il frutteto con piante da frutto antiche è nato dall’esigenza di creare nel nostro territorio la presenza di un pezzetto di natura che fosse il più integro possibile, rispettoso della biodiversità e dell’ambiente circostante.

Così, la Pro Loco di Cisterna d’Asti ha cominciato ad interessarsi per affittare un terreno abbastanza grande da poter accogliere piante da frutto di diverse varietà autoctone e i Pum Marcun fino a definire un contatto d’affitto valevole per un quindicennio con l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Asti.

L’appezzamento di Terreno in questione è sito nel Comune di Cisterna d’Asti ed ha una superficie di 8408 metri quadrati.

Il progetto prevede  quello di dividere l’areale in tre zone distinte, in una di esse dare spazio al recupero della varietà Pum Marcun con l’impianto di circa 120 piante (per occupare una superficie di circa 3000 mq), nella seconda di dare vita ad un frutteto con molteplici varietà antiche (mele, pere, albicocche, pesche, susine, ciliegie, viti, melograno) per una pari superficie, nella terza la creazione di un ciabot con uno spazio dedicato alla didattica ed ai laboratori di lavoro (insegnamento alla potatura, all’innesto, all’educazione ambientale ed al riconoscimento delle piante) per lo spazio rimanente escludendo il terreno perso sui bordi dell’appezzamento.

I principi più importanti che terremo in considerazione nella progettazione dell’impianto saranno:

1) Rispetto e armonia con le leggi di crescita e produzione della pianta (concimazione organica, divieto di utilizzo di diserbanti)

2) Utilizzo di varietà rustiche, antiche e presenti anticamente nel nostro territorio

3) Scelta di portainnesti vigorosi, rustici, e in grado di ottimizzare il valore nutrizionale e la resistenza della varietà innestata

4) Particolare cura della fertilità del terreno adibito a frutteto, utilizzando anche la semina di leguminose per sovescio(arricchimento della sostanza organica) e per dare minor rischio di erosione del terreno

5) Appropriata consociazione delle varietà per migliorare l’impollinazione incrociata e la raccolta scalare.

6) progetto d’impianto tenendo in considerazione quella che sarà la difesa all’interno del frutteto (confusione sessuale sugli insetti dannosi, pacciamatura naturale sulla difesa dell’interfila, varietale per un utilizzo corretto delle sostanze di difesa antifungine (rame, zolfo)

7) Individuazione dei requisiti per ogni singola varietà per una possibile trasformazione della materia prima (marmellata, succhi di frutta)

Inoltre attueremo rigorosamente il disciplinare produttivo in vigore per le aziende biologiche in Piemonte.